25 aprile


    Ci sono alcuni trionfi anche nell’inferno che sono gli altri. Oggi, quando ho acceso la radio, una voce metallica ricordava non solo una data, oppure titoli di giornali, ma anche nomini sconosciuti che abbandonavano il anonimato storico dietro le ombre dell’ignoranza. Ascoltavo e ricordavo contento a Walter Benjamin chi diceva che i fatti rispondono sempre a una domanda storica. Alla fine, sorgevano nomini come Marisa Sacco “Marcella”, Gina Borellini “Kira” o Virginia Cerquetti, insomma, solo alcune di tante donne che non solamente hanno soffritto la violenza fascista, ma anche la combatterono come partigiane. Durante i settantanove anni scorsi, il venticinque aprile è una data di giustizia storica, dal salvataggio colletivo del ricordo e infatti anche un avvertimento su come agire di fronte alle minacce totalitariste. Il tempo, come in quell' occasione dove durante la rivoluzione franchezza si sparava contro gli orologi, si ferma. E la storia ha un senso, trionfa prima di morire domani . Come ricordavano oggi alla radio, oggi non è una festa della democrazia ma la commemorazione e il ricordo sulla validità dell’antifascismo storico che sopravvive anche nell'oblio degli altri.  

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